Il nostro partner Anpas ha pubblicato il Codice etico, cui ha dato il via partecipando al Congresso Nazionale: è il primo Codice etico pubblicato da un'associazione di volontariato dopo la riforma del Terzo settore. Miglioramento della qualità dei servizi, dalla gestione delle associazioni e della trasparenza amministrativa: questi gli obiettivi del Codice etico.
Sul sito, alla sezione creata ad hoc sul codice etico, si trova i documenti (Carta d'identità, codice etico e questionario di autovalutazione) scaricabili e consultabili che compongono il codice etico.
Anche alla luce della recente riforma del Terzo Settore, l’articolo 7 comma 2 prevede forme di autovalutazione e controllo, Anpas ha ritenuto che la vita e le azioni della propria organizzazione debbano essere quotidianamente improntate e riferibili a principi etici e regole comportamentali che esprimano il valore aggiunto, individuale e condiviso, dell’essere volontari Anpas, l’obbligo di interrogarsi su quali siano le condizioni verso cui le pubbliche assistenze debbano tendere per un miglioramento costante.
Dal rispetto della persona all’impegno per la lotta al terrorismo al contrasto alla violenza, dalla gestione nella gestione amministrativa al corretto uso dei beni e delle informazioni: il codice stabilisce anche quelle che sono le responsabilità dell’associazione nei confronti dei suoi appartenenti come l’impegno a sostenere percorsi innovativi condivisi, ad assicurare una condotta trasparente e favorire il ricambio generazionale degli organi dirigenti. Tra i diritti degli appartenenti da Anpas il diritto alla libertà di espressione e il diritto ad essere trattato, in ogni circostanza, in modo equo, indipendentemente da genere, razza, lingua, orientamento sessuale, convinzioni politiche, filosofiche o religiose. Per Anpas il concetto di “assistenza” significa: essere presenza, accompagnare, condividere una responsabilità, essere mediatori tra il supporto e la conquista dell'autonomia. L’azione etica è “un abito” che non si indossa solo con la divisa, ma fa parte del vivere quotidiano dei volontari.
Il Codice Etico Essere Anpas non è un adempimento per l’applicazione della Dgls 231/2001 (Responsabilità amministrativa dll società e degli enti), ma uno strumento di autovalutazione che vedrà impegnati tutti i volontari e le pubbliche assistenze che impegneranno, anche formalmente, le associazioni a sottoscrivere un patto di corresponsabilità. Un percorso rivolto agli appartenenti delle pubbliche assistenze Anpas, ma anche a chi ogni giorno si rapporta con gli oltre 87mila volontari che svolgono servizi di assistenza, soccorso, protezione civile, sociale in favore degli oltre mille comuni d’Italia dove le pubbliche assistenze sono radicate.
I rapporti e le azioni agite all’interno della pubblica assistenza hanno un orientamento esplicito a riconoscere la centralità della persona? L’assemblea è convocata almeno una volta all’anno per l’approvazione del bilancio? Sono solo alcune delle domande contenute nel questionario di autovalutazione alle quali le associazioni dovranno rispondere.
Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Le nostre attività e la passione dei volontari Anpas ci hanno reso creatori di valore sociale da più di un secolo e che dobbiamo innovare in uno scenario sempre più complesso che richiede controlli e verifiche costanti, ma anche sostegno attraverso la formazione e la comunicazione per le associazioni più in difficoltà. “
Attraverso un percorso iniziato dal 52° Congresso nazionale Anpas svoltosi nel 2014, la sperimentazione del Codice Etico Essere Anpas continuerà fino a novembre con la conferenza nazionale di organizzazione l'inizio dell'implementazione vera e propria in tutte le 873 pubbliche assistenze Anpas. Vedi hashtag #essereAnpas.
Ufficio stampa Anpas